Pappagalli che parlano: cosa vogliono comunicarci?

Sul Web si trovano tantissimi pappagalli che parlano e che imitano suoni. Se abituati fin da piccoli, quasi tutti i pappagalli riescono a imparare qualche parola. Alcuni. però, sono dei veri e propri parlatori: i Cenerini, le Amazzoni (soprattutto le varie specie a faccia gialla), le Are di taglia grande e i Cacatua di taglia grande. Se fin dai primi giorni di vita sentono spesso la voce dell’uomo, entro il primo anno imparano a ripetere qualche parola anche se non ci sforziamo di insegnarglielo.

Il desiderio del pappagallo di comunicare con noi è così forte da spingerlo a ripetere le parole. C’è poi da dire che si tratta di uccelli molto curiosi e “intelligenti” e ciò facilita sia l’insegnante sia lo “studente”. Normalmente il sistema per insegnare a un pappagallo a parlare è quello di cominciare con singole lettere, soprattutto con le vocali. La lettera “R” è quella che viene appresa con più facilità. La ripetitività delle parole e poi delle frasi fa sì che l’uccello riesca ad assimilare meglio, per cui molti utilizzano il registratore.

Questo è un sistema che dà senza dubbio i suoi frutti, ma non si avvicina neppure ai risultati che si ottengono con l’insegnamento diretto, giacché il pappagallo, a contatto con l’uomo, ha modo di imparare giocando e sentendosi in compagnia. L’apprendimento deve basarsi sui criteri logici dell’insegnamento di esercizi a qualsiasi animale:

  • gradualità;
  • ripetitività;
  • serenità;
  • ricompense a ogni successo;
  • rapporto di fiducia con l’uomo;
  • pazienza dell’insegnante.

I tempi e il livello di istruzione del pappagallo sono molto legati al singolo soggetto. Certo è che prima si inizia l’addestramento alla parola e più facile è ottenere buoni risultati. Non c’è alcuna differenza fra maschi e femmine tale da far preferire un sesso all’altro. Vi sono pappagalli che per mesi incamerano nozioni e parole; poi, tutto in un colpo cominciano a esprimersi; altri, invece, progrediscono con gradualità.

Il periodo sensibile va dai primi giorni di vita fino alla completa maturità sessuale. Per i pappagalli di taglia grande, che vivono molto a lungo (non sono rari i casi di centenari), si aggiunge il fatto che sanno imparare anche dall’esperienza di vita. Comuni sono i casi di pappagalli che parlano e che usano le parole imparate a proposito e non “a pappagallo”: per esempio, se salutano, si aspettano un saluto in risposta se chiedono una banana si aspettano proprio la banana e non un pezzo di mela e così via.

Ci sono poi i burloni, che ripetono il suono del campanello della porta di ingresso, del citofono o quello del telefono. C’è stato addirittura un caso in Inghilterra di un pappagallo che parlava così bene che, in occasione di un’intrusione di ladri nell’appartamento dove viveva, li ha messi in fuga, facendo loro credere di essere stati scoperti dal proprietario.

Per concludere, diciamo che ogni pappagallo che vive in casa e a stretto contatto con l’uomo prima o poi comincerà a parlare.